I CAMPI DI GAZA



I campi di Gaza non hanno più fiori, son corsi via nel vento d’amore. Sui bimbi traditi, sui corpi caduti, su culle di bombe e sogni perduti. Nessuna guerra ha mai ragione, sparge rovina senza eccezione. L’odio lacera corpi e menti, madre cieca di cuori assenti. Chi semina odio, raccoglie veleni, sangue versato su giorni oscuri. Calpesta la vita, spezza destini, lascia soltanto macerie e rovine. La morte non ha bandiere o scuse, il sangue che scorre nutre le croci. La vita è sacra, ma l’odio la spezza, mentre il silenzio mente e disprezza. Cuori di pietra calcano il suolo, armati d’odio, spezzano il volo. Spazzano via dignità e speranza, burattinai senza coscienza. Braccia spezzate, occhi svuotati, case sventrate, sogni strappati. Fiori che corrono, sfidano il cielo, mentre l’odio si veste di gelo. Le strade bruciano, pianto nel vento, la guerra divora, non ha pentimento. Lame che tagliano, sangue che gronda, il mondo si volta: nessuno risponde! Piangono i bimbi tra fuoco e spine, cercano il sole, ma trovano mine. Gridano pace, nessuno risponde, solo macerie tra polvere e bombe. Vite distrutte, giochi di guerra, morti nascoste, sabbia che afferra. Senza speranza, senza pietà, il mondo tace… che infamia sarà? Solo una voce che rompe il muro, solo il coraggio di chi dice basta. Gridiamo pace, ma il buio uccide, piovono bombe, il cielo divide. I campi di Gaza non hanno più fiori, son corsi via nel vento d’amore. Sui bimbi traditi, sui corpi caduti, su culle di bombe e sogni perduti.
Sara Favarò